Latera - La Tuscia all' ombra dei Farnese

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Latera 508 metri s.l.m. E’ presumibile che nel 5.000 a.C., nell’area del comune di Latera era presente un insediamento, questo fatto è dato dai tanti ritrovamenti nei suoi pressi del periodo Paleolitico e Neolitico. Sono anche presenti insediamenti del periodo Etrusco, mentre del periodo Romano si sa ben poco. Durante l’invasione Longobarda è stato un sito molto conteso. L’attuale paese ha origini Medioevali, grazie alla concessione che fece nel 1080 papa Gregorio VII da Sovana, divenne una rocca aldobrandesca ed in seguito un possedimento della città di Orvieto, città alla quale fu legata anche in futuro. La storia principale è però legata alla nobile famiglia Farnese.  Dopo le invasioni, tra le quali quella del 1351 da parte di Loduvico il Bavaro e grazie alle truppe del cardinale Albornoz, Latera torna tra i possedimenti dello Stato Pontificio. Nel 1408, papa Gregorio XII concesse a Ranuccio Farnese, del ramo di Latera e Farnese, il Vicariato, costituendo così un ducato indipendente da quello di Castro. Grazie a questo vicariato, il piccolo ducato restò in piedi, anche se governato dai Farnese, durante la distruzione del Ducato di Castro da parte di papa Innocenzo X nel 1649.  Il Ducato fu proprietà della nobile Famiglia fino al 1668 quando il Cardinale Girolamo Farnese morì. Alla famiglia si devono tante delle opere monumentali tra le quali, il Palazzo Farnese, la Fontana Ducale e la chiesa di San Clemente. Dopo la morte del Cardinale, Latera torna ad essere possedimento dello Stato Pontificio e passò nuovamente sotto il dominio della città di Orvieto. Nel 1870, con l’Unità d’Italia divenne un comune indipendente. Anche Latera, come molti paesi dell’Alta Tuscia, ha subito scorribande di numerosi briganti, Domenico Tiburzi da Cellere, Damiano Menichetti da Tuscania e Fortunato Ansuini. Il Menichetti ed Ansuini   uccisero il brigadiere dei Reali Carabinieri: Salvatore Petra. Ha anche dato i natali a diversi di loro: Giovanni Erpita, Clemente e Pietro Rossi. Vincenzo Pastorini, invece vi ha soltanto vissuto. Una lapide riportata alla luce ha fatto pensare agli studiosi che a Latera sia stato designato dalle legioni l’Imperatore Marco Aurelio Antonino.
Palazzo Farnese
Il Palazzo Farnese di Latera è stato costruito su due grandi “Palazzi”, il primo risale all’alto medioevo; Ranuccio Farnese il Vecchio lo fece ristrutturare ed ampliare dopo che fu investito a Vicario e Governatore di Latera nel 1408.  Il palazzo è composto di tre piani, a pian terreno vi era situato il carcere, al secondo piano gli uffici delle cariche civili ed infine gli appartamenti del duca. Il secondo palazzo venne commissionato da Pier Bertoldo Farnese all’architetto Jacopo Barozzi, detto il Vignola, fu terminato intorno al 1550.  I due palazzi furono poi uniti dal duca Pietro Farnese intorno al 1625. Al palazzo è stata affiancata la Pieve di San Clemente o Collegiata,  per volontà testamentaria del Cardinal Girolamo Farnese . All’interno del palazzo si trova un locale dove è presente il Coretto della Grata. I Farnese si affacciavano da li per ascoltare la Santa Messa e cosi non venivano visti dal popolo.

Gerolamo Clemente  Annibali
Gerolamo Clemente Annibali, OFM, Ministro Provinciale, Storico, nasce a Latera il 23 novembre 1733. Era un bambino molto irascibile e spesso si azzuffava con gli altri, proprio durante una baruffa riportò uno sfregio sul volto. Da questo episodio e grazie alla guida di Don Paolo Ferrante, l’Annibali cambiò, anzi, all’età di diciassette anni sentì forte il desiderio di entrare tra i Frati Minori Osservanti. Il 28 gennaio 1750 entrò nel convento intitolato a San Bernardino da Siena presso Orte e prese il nome di Flaminio Maria, un anno dopo emise la professione solenne. Fu ordinato Sacerdote negli anni 1756/57 e nel 1760 sostenne l’esame di Lettore Generale.  Insegnò nei conventi delle seguenti città: Roma, Velletri, Venezia, Osimo e Viterbo. Il 28 gennaio 1764 fu eletto Ministro Provinciale.  Presso il convento intitolato a Santa Maria del Paradiso (Viterbo) dovevisse per venti anni (1760/1780). Venne trasferito a Roma nel 1780, qui lavorò alla trasformazione del breviario e ad altri libri oltre alla Revisione delle Regole e delle Costituzioni dell’Ordine della Penitenza di Gesù Nazzareno. Nell’anno 1798 donò al paese natio le Reliquie di S. Angelo Martire, le reliquie vennero prese nel cimitero di Prescilla sulla via Salaria. Nel convento di Orvieto, nel 1803, ricoprì gli incarichi di Vicario e quello di Maestro dei Novizi. Dopo la soppressione da parte di Napoleone degli Ordini Religiosi, avvenuta nel 1810, il Padre si ritirò presso una famiglia di Viterbo. Morì il 27 febbraio 1813 a ottanta anni nella cittadina viterbese. A lui sono attribuite 27 opere tra le quali: Notizie Storiche della Casa Farnese, della fu Città di Castro, del suo Ducato e Terre, scritta a Viterbo a partire dal 1810.
 
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