Giuseppe Pugini
Giuseppe Pugini detto il Moretto, Brigante, nasce a Marta il 3 giugno 1853 da Giacinto Pugini e da Rosa Buttarini. Era alto 1,69, aveva una corporatura tarchiata, ciglia e occhi neri, barba nera, colorito bruno, da qui il soprannome di Moretto. Giuseppe di lavoro faceva il pescivendolo. Non svolse neanche il servizio militare, perchè figlio unico. Dal 1872 al 1878 è stato recluso per 37 mesi. Dopo l’uscita di prigione, sembrava aver messo la testa a posto, niente furti, niente di niente. Ha più di trenta anni prese moglie: Domenica Fedeli, nel 1886 dalla loro unione nasce la primogenita, Lucia, e nel 1888 nasce Giacinto. Nel giugno 1887 ruba due vacche e due vitelli in un podere vicino Pitigliano, se li rivendette a un certo Felice Cherubini, fu scoperto e processato presso il Tribunale di Grosseto, venne condannato a due anni di galera per abigeato. Impugnò la sentenza presso la Corte d’Assise di Firenze, venne sospesa e allo stesso tempo misero sotto accusa, per aver giurato il falso, alcuni testimoni. Il Moretto era convinto che Rocco Patoia lo avesse tradito, credeva che il suo compaesano avesse inviato una lettera al Presidente del Tribunale di Firenze, dicendogli che era stato lui l’autore del furto e che avesse parlato male dei testimoni a suo sfavore. Il 28 agosto 1889 si vendicò uccidendo con un colpo d’ascia alla testa il suo compaesano Rocco. Si dà alla macchia ed incontra il brigante Leonardo Sinopoli. Il 16 settembre 1889, lui, Pascarelli e Sinopoli inviarono una lettera minatoria a Giovanni Salvatori, fattore della tenuta di Trevinano (Acquapendente), gli avevano ordinato 600 £., da mangiare, da bere e da fumare. La sera avanti gli avevano chiesto altre 300 £. Lui gli inviò soltanto il vitto, gli fece dire che i soldi non li aveva. Il fattore non pagò, avvertì i carabinieri. Il maresciallo di Acquapendente si recò sul posto. I briganti furono avvistati e seguiti sino alla frazione di Meano. Durante la notte i carabinieri persero le loro tracce. Il 23 ottobre 1889 chiesero con lettera minatoria all’ingegnere Vittore Caramora una tangente. Venne emesso un mandato di cattura nei loro confronti, sulla testa di Moretto pendeva anche una taglia di 500 £. Alla fine di novembre 1889 il gruppo dei briganti si divide. La notte del 27 dicembre 1889, Pugini uccise in duello il brigante Sinopoli. Il Moretto morì nei pressi di Bagnoregio il 2 maggio 1890, colpito da una fucilata sparata da un nucleo di carabinieri.